6.3.1
Regolazione dello spessore di taglio
Nota
Nel regolare lo spessore di taglio è necessario tener conto della costituzione
della pelle (ad es. in relazione all'età) del paziente.
►
Regolare lo spessore di taglio mediante la leva di regolazione 18. Il
bloccaggio 19 della leva di regolazione 18 impedisce involontarie sta-
rature dello spessore di taglio, vedere Fig C.
►
Leggere lo spessore di taglio sul disco graduato 20 (suddivisione della
scala 1/10 mm).
►
Osservare le informazioni per l'eliminazione dei problemi, vedere Iden-
tificazione ed eliminazione dei guasti.
6.3.2
Regolazione della larghezza di taglio
Pericolo di lesioni/tagli sulla lama del dermatomo
causate da aperture inadeguate dei deflettori!
►
Sollevare i deflettori soltanto con l'ausilio dei
AVVERTENZA
nasetti deflettori.
Nota
La larghezza della striscia cutanea effettivamente tagliata è inferiore di ca.
2 mm rispetto alla larghezza di taglio impostata.
►
Impostare la larghezza di taglio desiderata definendo il numero di
deflettori 24 richiesti.
►
Sollevare sicuramente i deflettori 24 premendo sui nasetti
deflettori 25, vedere Fig. F.
6.3.3
Far funzionare il prodotto
Nota
Il leggero fischio all'avviamento del prodotto è determinato dalla sua strut-
tura.
►
Azionare il grilletto 2.
La frequenza di oscillazione è regolata in maniera continua.
6.3.4
Prelievo dei trapianti cutanei
Nota
Prima di operare con il dermatomo per la prima volta, è opportuno eseguire
alcuni tagli di prova su un preparato in modo da familiarizzare con l'opera-
tività dell'apparecchio.
►
Tendere la cute.
►
Durante il taglio far avanzare il prodotto 1 in maniera uniforme ed
esercitando una leggera pressione sulla superficie di taglio appoggiata,
stando attenti a non inclinare il prodotto 1.
►
Per i tagli estremamente sottili, di tanto in tanto sollevare con una pin-
zetta i lembi cutanei distaccati dalla superficie 21, vedere Fig. C.
►
Spegnere il motore ed estrarre dall'apparecchio i lembi cutanei tagliati
di fresco.
- oppure -
►
Abbassare l'impugnatura e quindi tagliare il lembo cutaneo con il
prodotto 1.
7.
Procedimento di preparazione sterile
validato
7.1
Avvertenze generali di sicurezza
Nota
Osservare la legislazione nazionale, le norme e linee guida nazionali e inter-
nazionali nonché le norme igieniche interne vigenti in materia di prepara-
zione sterile.
Nota
Per i pazienti con morbo di Creutzfeldt-Jakob (CJ), sospetto CJ o possibili
varianti del medesimo rispettare le normative nazionali vigenti in relazione
alla preparazione sterile dei prodotti.
Nota
A fronte dei risultati della pulizia migliori e più sicuri, va preferita la prepa-
razione sterile automatica rispetto alla pulizia manuale.
Nota
È necessario tener presente che una preparazione riuscita di questo presidio
medico-chirurgico può essere assicurata soltanto previa validazione nel
processo di preparazione. La responsabilità di ciò ricade sul gestore/prepa-
ratore.
Per la validazione è stata utilizzata la chimica raccomandata.
Nota
Se non vi è alcuna sterilizzazione successiva, occorre utilizzare un disinfet-
tante viricida.
Nota
Per informazioni aggiornate sulla preparazione sterile si rimanda anche a
Aesculap Extranet all'indirizzo https://extranet.bbraun.com
Il procedimento di sterilizzazione a vapore validato deve essere eseguito nel
container per sterilizzazione Aesculap.
7.2
Avvertenze generali
Eventuali residui operatori essiccati o fissati possono rendere più difficile
o inefficace la pulizia e causare corrosione. Pertanto tra l'uso e la prepa-
razione non si deve superare un periodo di 6 ore. Per la pulizia preliminare
non si devono usare temperature fissanti >45 °C e non si devono impie-
gare disinfettanti fissanti (principi attivi di base: aldeidi, alcool).
Neutralizzatori o detergenti profondi sovradosati possono causare aggres-
sioni chimiche e/o per l'acciaio inossidabile far sbiadire e rendere illeggibili
visivamente o meccanicamente le incisioni al laser.
Per l'acciaio inossidabile i residui contenenti cloro e cloruri (ad es. quelli
operatori, di farmaci, soluzioni saline, dell'acqua usata per la pulizia, disin-
fezione e sterilizzazione) possono causare danni da corrosione (corrosione
perforante, tensocorrosione), con conseguente distruzione dei prodotti.
Per la rimozione è necessario eseguire un adeguato risciacquo con acqua
completamente desalinizzata e successiva asciugatura.
Asciugare, se necessario.
Possono essere usate soltanto sostanze chimiche di processo testate e
omologate (ad es. omologazione VAH o FDA oppure marchio CE) e racco-
mandate dal produttore in relazione alla compatibilità con i materiali.
Devono essere scrupolosamente rispettate tutte le indicazioni d'uso del
produttore di sostanze chimiche. Altrimenti possono emergere i seguenti
problemi:
■
Alterazioni ottiche dei materiali (ad es. decolorazioni o alterazioni cro-
matiche per il titanio o l'alluminio). Per l'alluminio alterazioni superfi-
ciali visibili possono verificarsi già a partire da un valore pH >8 della
soluzione d'uso.
■
Danni materiali (ad es. corrosione, crepe, rotture, invecchiamento pre-
coce o rigonfiamenti).
it
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